13 giu 2011

Ce l'abbiamo fatta, ora possiamo archiviare definitivamente l'HiTech

Ce l'abbiamo fatta: ho visto le centrali nucleari quando ero ragazzo e non riuscirò mai più a vederle per il resto della mia vita e, ammenoché io non emigri all'estero, non mi sarà più possibile prima che io abbia compiuto gli ottant'anni. Negli anni ottanta ci aveva provato l'ecologista Felice IPPOLITO a evitarne lo scempio ma purtroppo è morto molto tempo fa e comunque anche a suo tempo lui non aveva capito il grande potere di veto che l'ecologia aveva nei confronti della società.

Mi sembra un buon risultato. Adesso possiamo concentrarci sulla moda, sull'industria alimentare, del vino e del turismo, come ogni altra nazione che abbia ambizioni di emergere nel panorama mondiale. Tra breve credo che archivieremo anche quello che sopravvive dell'industria automobilistica; quella informatica l'abbiamo già archiviata negli anni '90, le farmaceutiche che prosperano non sono quasi più italiane, l'acciaio ce lo siamo lasciato ammazzare dai succedanei della CECA e l'industria dell'automazione oggi si occupa dei distributori automatici di bevande e panini alla stazione.

Archeologia industriale
Insomma siamo un popolo dedito all'archeologia industriale! Abbiamo fatto falsi di Pompei da vendere ai turisti stranieri, questa volta stiamo producendo veri reperti archeologici a tempo di record, che però non produrranno gli stessi benefici di quelli.

Resta una cosa che mi colpisce comunque di più in tutto questo: per evitare il nucleare, verdi, ecologisti e analoghi hanno persino accettato e ripescato l'EOLICO, il fratellino povero delle energie rinnovabili, quello prodotto da piccole aziende magari a carattere familiare o giovanile: ce n'erano addirittura di italiane, prima che cominciassero a far loro una guerra spietata a colpi di lipu; ora per fortuna quelle itlaiane sono quasi sparite perché come prodotto nazionale era sicuramente scadente. Se vogliamo l'Eolico, ora lo possiamo comprare all'estero, in Germania da aziende serie: non hanno sicuramente quei budget di miliardi di € come quelle dei pannelli solari, ma oggi che sono quasi solo straniere, vengono accettate più volentieri. Ma vi rendete conto che potere ha avuto lo spirito del referendum sul nucleare? Siamo passati sopra persino alla strage di uccelli migratori e alla rovina del paesaggio e del territorio.
E per l'acqua, piuttosto che qualcuno ci faccia degli utili, abbiamo preferito che essa si perda tra le pieghe delle tubazioni vecchie e fatiscenti e che non si risparmi su quel prelievo idrico che avrebbe potuto essere evitato, mantenedo un po' più ricchi i nostri fiumi: circa il 10% di ciò che piove finisce intubato (visto che ne perdiamo una metà circa), avremmo potuto vederli un po' più pieni in estate, e magari avere le centrali elettriche posizionate sui fiumi con un po' meno siccità quando servono i condizionatori in estate. Peccato, ce la siamo giocata! Ora possiamo fare affidamento sugli enti pubblici per la corretta gestione delle risorse idriche.

Ma poi cosa sono il PAESAGGIO e il TERRITORIO: entità astratte per le quali noi, paese di ecologisti vari, siamo disposti a rinunciare persino al condizionatore d'estate, alle tre docce giornaliere, al frigorifero e a internet per tutto l'anno?

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