10 giu 2010

P.le Gadda - Milano


A volte mi chiedo se sia meglio l'indifferenza ai propri doveri dei nutturbini partenopei piuttosto dell'incredibile precisione dei nostri, qui a Milano, che con incredibile e incrollabile dedizione provvedono alla pulizia dei marciapiedi con quei dispositivi ad aria soffiata. Già, perché questa operazione avviene alla stessa velocità con cui una persona persa nei propri pensieri, può camminare per strada, ed il risultato di questo lento rimuginare è accompagnato da un suono modulato e ininterrotto di circa 90-100 decibele il tutto verso le 02h40, le due e quaranta vere, non le 14h40. Ora è estate e se solo si ha un po' d'amore verso l'ambiente, si preferisce la finestra aperta al condizionatore e tali suoni penetrano inesorabilmente nelle nostre buone intenzioni. Potreste dire che sono un insofferente. Ma giusto dieci minuti dopo la fine del primo supplizio, passa il solito deficiente con una Harley che pensa che la sua scia sonora possa essere apprezzata dai circostanti.

La zona ha il suo fascino: P.le Gadda, una toponomastica dell'ultimo secondo, quando un'amministrazione si accorge di essersi dimenticata di qualche illustre cui essere per qualche ragione grata. Un po', per dare ragione a mia madre, come la riconoscenza che Verona ha tributato a Shakespeare.

Ma la zona è fonicamente molto infestata. Il fratello maggiore di quello passato trenta minuti fa arriva a vuotare i cassonetti dal vicino supermercato e lo sgradevole rumore che viene dalle pompe dei sistemi idraulici di sollevamento, sono un lamento che di notte non si sopporta volentieri. Ma pazienza, è il supermercato dove andiamo a fare la spesa.

Certo, lo ripeto, non è un luogo tranquillo ma stasera se sta andando anche bene che non ci sono cinesi vocianti e che il secondo sulla Harley è stato insolitamente gentile e veramente poco espansivo subito si ritorna agli standard usuali: vi sembrerà incredibile, la stazione dei vigili del fuoco, qui vicino in via Messina, lavora anche di notte; ma dopo la mia pazienza verso i precedenti cacofoni, volete che me la prenda con loro che percorrono lo stretto budello di via Bertini a sirene spiegate? O forse era solo un'ambulanza che andava a soccorrere quelche vecchietta colta dall'ansia.

Ora sono le 4h e sto scrivendo con lo stilo sul mio palmare. Non fa rumore, solo una leggera vibrazione ad ogni lettera. Forse è meglio che io approfitti di questa breve tregua sonora. In mattinata ho un incontro importante: dopo più di un anno, forse avrò un lavoro serio e continuativo. (Oggi, nel 2012, so che non accadde)

Solo la mia compagna riesce a dormire senza farsi turbare da questi rumori, lo fa da oltre vent'anni: "che invidia, ci è abituata" direte voi. No, in realtà di notte usa i tappi.

Nulla è come sembra.

Nessun commento:

Posta un commento